Nerone

Sergio Terzi detto Nerone, nasce il 1° Agosto del 1939 a Villarotta di Luzzara da una famiglia numerosa e poverissima, resa tale anche da un padre violento e con gravissimi problemi d’alcool. Una spiccata sensibilità innata, unita a tormenti, frustrazioni e violenze di ogni genere, una personalità forte e sicuramente fuori dai canoni, portano Nerone a distinguersi nel mondo dell’arte, lui stesso ammette che i gravi problemi familiari della sua infanzia hanno prodotto e poi lasciato scaturire la vera essenza dell’anima in tutte le sue opere.

Durante un periodo doloroso ed infausto a causa della perdita di lavoro e alla dipendenza etilica, incontra il grande pittore Ligabue, del quale è l’ultimo autista prima della morte. Dall’incontro nasce la voglia di esternare emozioni attraverso la pittura. Inizia, quindi, a dipingere non prima dei trent’anni e dopo aver avuto esperienze di ogni genere. Viene notato subito da Davide Lajolo (Scrittore, Politico e Direttore dell’Unità) suo grande estimatore ed amico, il quale, non solo lo stimola a dipingere e credere nelle sue capacità, ma lo sprona a smettere di bere. L’aver scoperto l’arte e la fiducia in se stesso hanno prodotto quindi in lui un’esplosione, una voglia di fare per dare, lasciandolo venire fuori dall’autodistruzione.

Inizia a dipingere personaggi della pianura padana, visi segnati dalla fatica, dalla dura quotidianità e dalla disperazione di non poter sfamare i propri figli, dipinge animali dallo sguardo atterrito, fauci spalancate e artigli affilati, bestie feroci, belve fameliche che in realtà sono l’espressione del proprio disagio, della sofferenza accumulatasi in anni di frustrazioni. La sua pittura nel tempo cresce e inizia a dipingere campi ricchi di sole, luce che si accende anche su una natura offesa dal progresso. La sua prima personale è datata 1973 alla Galleria Zanardelli (Concordia-Modena). In seguito ha esposto in numerosissime gallerie italiane ed estere. Intanto sono moltissimi i critici che s’interessano alla sua arte e la sua fama va sempre crescendo.

Si accorge di lui l’America e il 26 settembre 1966, è stato premiato al Metropolitan Museum of Art di New York alla insigne carriera artistica dal Governatore G.E. Pataki. Al ritorno la tragica e dura realtà, sua moglie è malata di Alzheimer. La pittura di Nerone affronta una metamorfosi, va verso l’astrattismo cerca di raggiungere una maggiore creatività, discostandosi dalla rappresentazione della vita reale che prima aveva perseguito. Quindi inizia a produrre opere d’arte informali composte principalmente da smalti con i quali riesce da subito ad avere grande padronanza, nascono opere essenzialmente prodotte con colori forti e decisi, una tecnica innovativa e ben determinata. Uno stile nuovo, potente che nell’immediatezza cattura l’attenzione dello spettatore. I risultati di tali opere stupiscono principalmente per la capacità che l’artista ha nel padroneggiare il colore.